I sofisti
I sofisti possono essere considerati i primi insegnanti a pagamento della storia. Con i sofisti l'esercizio del sapere diventa un mestiere, un lavoro a pagamento che essi esercitano spostandosi da un luogo all'altro in cerca di discepoli, circostanza che consente loro di acquisire una mentalità aperta e cosmopolita, rendendoli consapevoli della molteplicità dei costumi e delle credenze delle varie civiltà.
Il termine "sofista" è di origine greca e significa letteralmente "sapientissimo", cioè "colui che si intende di tutto lo scibile", possedendo una sapienza ampia ed enciclopedica. Tuttavia, nel linguaggio odierno non ha un'accezione positiva, evocando qualcosa di artificiale.
PER ESEMPIO: "sofisticati" sono i cibi contraffatti e dannosi alla salute.
Nel significato di questo termine sono state confluite delle connotazioni negative che al movimento sofistico erano state attribuite dai filosofi posteriori, come da Platone e da Aristotele.
Essi, però, si confrontarono con i pensatori dell'ultima fase della sofistica, senza dubbio meno originali dei loro maestri. Tale valutazione ha fatto sì che le opere dei sofisti non fossero tenute in considerazione, e dunque non venissero né trascritte né conservate. Per questo motivo, non ci resta nessuna opera integra, ma solo pochi frammenti e la testimonianza platonica, che gli fu profondamente ostile.
I sofisti nacquero in un ambiente antitradizionalista e critico, aperto alla discussione e al dibattito, di cui essi si fanno interpreti esemplari esprimendo un'inedita libertà di spirito e un'attitudine a utilizzare in modo spregiudicato la ragione in tutti gli ambiti. Il loro fine principale era quello del sapere, inteso come unico fondamento della virtù.
La nuova virtù coincideva essenzialmente con la capacità di vivere in società, di saper partecipare ai pubblici dibattiti, di essere in grado di convincere gli altri della propria idea, di assumere decisioni rapide e condivisibili.
I sofisti si dedicarono a formare i giovani per renderli adatti alle nuove esigenze della vita sociale, mirando a offrire loro un sapere che abbia un risvolto pratico e operativo, cioè orientato al successo e alla riuscita individuale.
Addestrarli, dunque, nella complessa "arte politica", dato che non si può arrivare a una verità unica e assoluta, si cerca di individuare verità condivise e convenienti alla società. sostenendole con parole convincenti.
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