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Visualizzazione dei post da novembre, 2023

Zenone

Zenone e i paradossi logici Zenone  di Elea seguì gli insegnamenti del suo maestro Parmenide, in quanto suo fedele discepolo. Cercò di dimostrare con sottili argomenti logici che chiunque si fosse allontanato dall'insegnamento del maestro sarebbe caduto in una serie di contraddizioni logiche . Parmenide sosteneva due tesi: a. l'essere è uno ; b. l'essere è immutabile . Zenone con i suoi paradossi  vuole dimostrare che la realtà in cui viviamo non esiste , per questo egli confutava coloro che affermavano: a. la pluralità dell'essere e delle cose (teoria dei pitagorici); b. il movimento (secondo la teoria di Eraclito e degli eraclitei). Zenone affermava che se si ammette che la realtà è mutevole e molteplice, si cade nell'assurdo. Il metodo da lui utilizzato, per " ridurre all'assurdo " le tesi avversarie, consiste nell'ammettere in via di ipotesi la tesi dell'avversario per mostrarne tutte le conseguenze " paradossali ", cioè o

Parmenide

 "L'essere è ingenerato e imperituro; infatti è un intero nel suo insieme, immobile e senza fine." (Parmenide,  Sulla natura ) Parmenide e il pensiero dell'essere Parmenide è vissuto a Elea , un'antica colonia greca situata sulla costa della Campania. Parmenide crebbe in un ambiente culturale e intellettuale aristocratico e scrisse un poema in versi intitolato Sulla natura . Sebbene, in quest'opera, la cornice sia di carattere religioso, la materia del messaggio parmenideo e le movenze argomentative del suo discorso sono decisamente filosofiche e razionali . Parmenide ha una visione del mondo opposta rispetto a quella di Eraclito; infatti, studia gli elementi statici e le unità. Come Eraclito si occupa dell' essere , dando inizio all' Ontologia , cioè lo studio dell'essere in quanto essere, nelle sue caratteristiche universali. Parmenide afferma che: "L' essere è, e non può non essere, mentre il non essere non è, e non può non essere.&